Reddito di cittadinanza: i dati
Arrivano dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i primi dati ufficiali riguardanti le istanze di accesso al Reddito di Cittadinanza presentate alla data del 7 aprile 2019. Più donne che uomini e una particolare concentrazione tra i soggetti di età matura, dai 45 ai 67 anni, con un particolare concentrazione a livello geografico tra Campania e Sicilia. Questi i dati che emergono dall’analisi sia delle domande presentate online che di quelle pervenute agli uffici postali o raccolte dai Caf.
Con riferimento all'età dei richiedenti, la percentuale maggiore si annida nella fascia d'età tra 45 e 67 anni con poco più del 61% (494.213 domande), seguiti con coloro che hanno un'età compresa tra i 25 e i 40 anni, con 182.100 domande (di poco inferiore al 23%). Il resto è distribuito tra gli ultra 67enni (105.699 domande, leggermente superiore al 13%) e poco più del 3% tra i minori di 25 anni.
La distribuzione regionale ovviamente si riflette anche sulle province: prima è Napoli con 78.803 domande che è seguita dalla capitale Roma che raccoglie 50.840 domande e all'ultimo posto si colloca Bolzano con 356 domande. Rispetto al canale scelto per presentare le domande, più del 72% ha scelto di recarsi ai Caf (584.233 cittadini), mentre il restante 28%, pari a 222.645 cittadini, ha scelto Poste Italiane. Le domande di pensione di cittadinanza, cioè le domande avanzate da nuclei composti esclusivamente da over 67 anni, arrivate entro marzo 2019 sono state 105.699, pari a poco più del 13% del totale.
In tabella sono mostrate le domande pervenute per Regione e genere:
Regioni
Totale domande
Femmine
Maschi
CAMPANIA
137.206
73.558
63.648
SICILIA
128.809
65.270
63.539
LAZIO
73.861
41.661
32.200
PUGLIA
71.535
38.214
33.321
LOMBARDIA
71.310
39.255
32.055
CALABRIA
56.871
28.518
28.353
PIEMONTE
45.876
25.467
20.409
SARDEGNA
38.276
18.963
19.313
TOSCANA
35.653
20.402
15.251
EMILIA ROMAGNA
32.502
18.448
14.054
VENETO
27.248
15.369
11.879
ABRUZZO
19.110
10.350
8.760
LIGURIA
15.946
9.047
6.899
MARCHE
14.699
8.378
6.321
FRIULI VENEZIA GIULIA
9.905
5.462
4.443
BASILICATA
9.854
5.125
4.729
UMBRIA
9.200
5.207
3.993
MOLISE
5.221
2.581
2.640
TRENTINO ALTO ADIGE
2.765
1.435
1.330
VALLE D'AOSTA
1.031
560
471
Come si evince dalla tabella, sono “soltanto” 71mila le domande pervenute dalla Lombardia, delle quali 1.100 provenienti dalla provincia di Lecco.
Ricevere il reddito: le "condizionalità"
Per ricevere il Reddito di cittadinanza è necessario rispettare alcune “ condizionalità “ che riguardano l’immediata disponibilità al lavoro, l’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale che può prevedere attività di servizio alla comunità, per la riqualificazione professionale o il completamento degli studi nonché altri impegni finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro e all’inclusione sociale. Al rispetto di queste condizioni sono tenuti i componenti del nucleo familiare maggiorenni, non occupati e che non frequentano un regolare corso di studi. Si noti che ai sensi dell’articolo 4, comma 15-ter, sono considerati disoccupati i lavoratori a basso reddito, ovvero i dipendenti con redditi da lavoro inferiori a € 8.000 e i lavoratori autonomi con redditi inferiori €4.800.
Sono esclusi invece i beneficiari della Pensione di cittadinanza, i beneficiari del Reddito di cittadinanza pensionati o comunque di età pari o superiore a 65 anni, nonché i componenti con disabilità (fatta salva la possibilità per i componenti del nucleo familiare disabili di richiedere la volontaria adesione a un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale).
Possono essere esonerati in occasione della convocazione da parte dei Centri per l’impiego, anche i componenti con carichi di cura legati alla presenza di soggetti minori di tre anni di età o di componenti del nucleo familiare con disabilità grave o non autosufficienti ovvero i frequentanti corsi di formazione e gli occupati a basso reddito,considerati disoccupati ai sensi dell’articolo 4, comma 15 ter.
Entro 30 giorni dal riconoscimento del Reddito di cittadinanza, il beneficiario è convocato:
articolo del 9.04.2019, ore 23:05
da comunicato
Con riferimento all'età dei richiedenti, la percentuale maggiore si annida nella fascia d'età tra 45 e 67 anni con poco più del 61% (494.213 domande), seguiti con coloro che hanno un'età compresa tra i 25 e i 40 anni, con 182.100 domande (di poco inferiore al 23%). Il resto è distribuito tra gli ultra 67enni (105.699 domande, leggermente superiore al 13%) e poco più del 3% tra i minori di 25 anni.
La distribuzione regionale ovviamente si riflette anche sulle province: prima è Napoli con 78.803 domande che è seguita dalla capitale Roma che raccoglie 50.840 domande e all'ultimo posto si colloca Bolzano con 356 domande. Rispetto al canale scelto per presentare le domande, più del 72% ha scelto di recarsi ai Caf (584.233 cittadini), mentre il restante 28%, pari a 222.645 cittadini, ha scelto Poste Italiane. Le domande di pensione di cittadinanza, cioè le domande avanzate da nuclei composti esclusivamente da over 67 anni, arrivate entro marzo 2019 sono state 105.699, pari a poco più del 13% del totale.
In tabella sono mostrate le domande pervenute per Regione e genere:
Regioni
Totale domande
Femmine
Maschi
CAMPANIA
137.206
73.558
63.648
SICILIA
128.809
65.270
63.539
LAZIO
73.861
41.661
32.200
PUGLIA
71.535
38.214
33.321
LOMBARDIA
71.310
39.255
32.055
CALABRIA
56.871
28.518
28.353
PIEMONTE
45.876
25.467
20.409
SARDEGNA
38.276
18.963
19.313
TOSCANA
35.653
20.402
15.251
EMILIA ROMAGNA
32.502
18.448
14.054
VENETO
27.248
15.369
11.879
ABRUZZO
19.110
10.350
8.760
LIGURIA
15.946
9.047
6.899
MARCHE
14.699
8.378
6.321
FRIULI VENEZIA GIULIA
9.905
5.462
4.443
BASILICATA
9.854
5.125
4.729
UMBRIA
9.200
5.207
3.993
MOLISE
5.221
2.581
2.640
TRENTINO ALTO ADIGE
2.765
1.435
1.330
VALLE D'AOSTA
1.031
560
471
Come si evince dalla tabella, sono “soltanto” 71mila le domande pervenute dalla Lombardia, delle quali 1.100 provenienti dalla provincia di Lecco.
Ricevere il reddito: le "condizionalità"
Per ricevere il Reddito di cittadinanza è necessario rispettare alcune “ condizionalità “ che riguardano l’immediata disponibilità al lavoro, l’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale che può prevedere attività di servizio alla comunità, per la riqualificazione professionale o il completamento degli studi nonché altri impegni finalizzati all’inserimento nel mercato del lavoro e all’inclusione sociale. Al rispetto di queste condizioni sono tenuti i componenti del nucleo familiare maggiorenni, non occupati e che non frequentano un regolare corso di studi. Si noti che ai sensi dell’articolo 4, comma 15-ter, sono considerati disoccupati i lavoratori a basso reddito, ovvero i dipendenti con redditi da lavoro inferiori a € 8.000 e i lavoratori autonomi con redditi inferiori €4.800.
Sono esclusi invece i beneficiari della Pensione di cittadinanza, i beneficiari del Reddito di cittadinanza pensionati o comunque di età pari o superiore a 65 anni, nonché i componenti con disabilità (fatta salva la possibilità per i componenti del nucleo familiare disabili di richiedere la volontaria adesione a un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale).
Possono essere esonerati in occasione della convocazione da parte dei Centri per l’impiego, anche i componenti con carichi di cura legati alla presenza di soggetti minori di tre anni di età o di componenti del nucleo familiare con disabilità grave o non autosufficienti ovvero i frequentanti corsi di formazione e gli occupati a basso reddito,considerati disoccupati ai sensi dell’articolo 4, comma 15 ter.
Entro 30 giorni dal riconoscimento del Reddito di cittadinanza, il beneficiario è convocato:
- dai Centri per l’Impiego per stipulare il Patto per il lavoro, se nella famiglia almeno uno tra i componenti soggetti alle “ condizionalità “ sia in possesso di almeno uno tra questi requisiti:
- assenza di occupazione da non più di due anni;
- beneficiario della NASpI ovvero di altro ammortizzatore sociale per la disoccupazione involontaria o che ne abbia terminato la fruizione da non più di un anno;
- avente sottoscritto negli ultimi due anni un Patto di servizio in corso di validità presso i Centri per l’Impiego;
- a condizione che non abbiano sottoscritto un progetto personalizzato per il REI.
- dai servizi dei Comuni competenti per il contrasto alla povertà, per stipulare il Patto per l’inclusione sociale, in tutti gli altri casi.
articolo del 9.04.2019, ore 23:05
da comunicato