Corpi bandistici, l'allarme: non c'è ricambio generazionale
Si è tenuto nei giorni scorsi a Gravedona un incontro tra gli esponenti dei corpi musicali dell’Alto Lago occidentale, con l’obiettivo di confrontarsi sulla diminuzione dei giovani (e dunque sul mancato ricambio generazionale) nelle bande.
Il problema è stato esposto dai rappresentanti delle bande altolariane: “Il futuro delle bande musicali è garantito dai giovani. Essere fra la gente ed essere presenti ai momenti salienti che scandiscono il vivere di una collettività, incrementare una tradizione che continua, dare significato vero al proprio volontariato, contribuire alla coesione della comunità, condividere il proprio tempo con quello degli altri, creare legami con realtà vicine e lontane e, ovviamente, promuovere e favorire l’educazione e la formazione musicale dei giovani, come recita lo Statuto dell’Anbima, rappresenta un valore di testimonianza civile e culturale insostituibile”.
Tra l’altro, si avvicina un periodo molto impegnativo per i corpi musicali di Gravedona, Pianello del Lario, Dongo, Garzeno, Domaso, Vercana e Sorico: un concerto domenica 22 a Vercana con il coro Delphum e il coro Lario di Dervio, l’imminente festa di Santa Cecilia (patrona della musica) il 24 novembre e altri eventi a Dongo (8 dicembre), al Polifunzionale di Gravedona (il 26 dicembre, con una tombolata), a Domaso (il 18 dicembre in paese) e a Musso (il 21 dicembre con la banda domasina).
Secondo i dati forniti nel corso dell’incontro, i componenti delle bande si sono ridotti nel giro di pochi anni da 40-50 a 20-30.
Proprio per cercare di ovviare a questo problema, il corpo musicale “Tre Pievi” di Sorico ha recentemente lanciato l’operazione “Tuttinbanda”. “Inizia anche quest'anno il corso allievi per imparare a suonare in Banda come abbiamo fatto noi - avevano affermato - Facciamo conoscere la bellezza di quest'arte. Iscrivete i vostri figli, vi preghiamo: non lasciate morire la musica nei nostri paesi!”. In effetti, i corpi musicali, di fronte a una riduzione dell’organico, rischiano di scomparire lentamente dai nostri Comuni. Si tratterebbe di un fatto spiacevole, soprattutto perché legato da un filo rosso con la nostra storia e l’identità del territorio”.
articolo del 16.11.2019, ore 18:10
Il problema è stato esposto dai rappresentanti delle bande altolariane: “Il futuro delle bande musicali è garantito dai giovani. Essere fra la gente ed essere presenti ai momenti salienti che scandiscono il vivere di una collettività, incrementare una tradizione che continua, dare significato vero al proprio volontariato, contribuire alla coesione della comunità, condividere il proprio tempo con quello degli altri, creare legami con realtà vicine e lontane e, ovviamente, promuovere e favorire l’educazione e la formazione musicale dei giovani, come recita lo Statuto dell’Anbima, rappresenta un valore di testimonianza civile e culturale insostituibile”.
Tra l’altro, si avvicina un periodo molto impegnativo per i corpi musicali di Gravedona, Pianello del Lario, Dongo, Garzeno, Domaso, Vercana e Sorico: un concerto domenica 22 a Vercana con il coro Delphum e il coro Lario di Dervio, l’imminente festa di Santa Cecilia (patrona della musica) il 24 novembre e altri eventi a Dongo (8 dicembre), al Polifunzionale di Gravedona (il 26 dicembre, con una tombolata), a Domaso (il 18 dicembre in paese) e a Musso (il 21 dicembre con la banda domasina).
Secondo i dati forniti nel corso dell’incontro, i componenti delle bande si sono ridotti nel giro di pochi anni da 40-50 a 20-30.
Proprio per cercare di ovviare a questo problema, il corpo musicale “Tre Pievi” di Sorico ha recentemente lanciato l’operazione “Tuttinbanda”. “Inizia anche quest'anno il corso allievi per imparare a suonare in Banda come abbiamo fatto noi - avevano affermato - Facciamo conoscere la bellezza di quest'arte. Iscrivete i vostri figli, vi preghiamo: non lasciate morire la musica nei nostri paesi!”. In effetti, i corpi musicali, di fronte a una riduzione dell’organico, rischiano di scomparire lentamente dai nostri Comuni. Si tratterebbe di un fatto spiacevole, soprattutto perché legato da un filo rosso con la nostra storia e l’identità del territorio”.
articolo del 16.11.2019, ore 18:10