SS36: parla il sindaco di Lecco Virginio Brivio
La Superstrada 36 e le sue criticità sono ancora al centro dell’attenzione. Dopo i sempre numerosi incidenti che ormai, settimanalmente, non si contano più sulle dita di una mano, giunge l’intervento del sindaco di Lecco Virginio Brivio.
Altri temi a cui si fa riferimento, il ritardo per il ponte di Annone e i recenti smottamenti nel tratto lariano, che hanno evidenziato di nuovo la grande debolezza delle infrastrutture del territorio.
Al tempo stesso, non dimostra miglioramenti nemmeno il servizio ferroviario, che da dicembre ha perso ulteriori corse giornaliere rendendo più difficili gli spostamenti: anche in questo caso, non è stata considerata l’insufficienza di infrastrutture tra Lecco, Alto Lago e Valtellina. Purtroppo restano i ritardi, così come si fa sentire la mancata manutenzione della rete ferroviaria.
«I nodi sono quelli conosciuti e si muovono sul trittico tempi-procedure-costi, uno spartiacque che determina la soluzione o l'ulteriore ritardo di collegamenti, definiti unanimemente urgenti per lo sviluppo del nostro territorio - sono le parole del sindaco di Lecco Virginio Brivio - Credo che, a questo punto, sia inutile qualsiasi gioco allo scaricabarile e la generica pratica del "j'accuse" che non produce né chilometri di strada e neppure, più cinicamente, consenso. A questo punto, di solito, si conclude che ciascuna istituzione, per ruolo e competenze, si assuma la responsabilità e faccia la sua parte – ha affermato Brivio - Un ritornello doveroso, orecchiabile ma non sufficiente. Qui, davvero, si rischia di equiparare il nostro sistema viabilistico ad una sorta di "fabbrica del Duomo", anche perché ho la sensazione che non in tutte le sedi si colgono le priorità e la gravità della questione. Non si tratta di rivendicare finanziamenti ricavati con fatica da qualche operazione ragionieristica, bensì di dare corso a impegni già presi e per lo più già finanziati, con un'accelerazione che superi il pantano delle contrapposizioni e che non continui ad aggiungere ulteriori "priorità". Con rammarico ricordo che la Statale 36, un'arteria che comincia a mostrare tutti i suoi anni, costò un miliardo di vecchie lire al primo chilometro, e dieci miliardi al suo ultimo chilometro, anche perché tra il primo metro di asfalto e il taglio del nastro intercorsero lustri e lustri».
Infine, un appello alle istituzioni e agli enti sovra comunali: «Non voglio fare appelli, ma credo che le istituzioni locali debbano approfondire i dossier e farsi sentire con insistenza, non picchiando i pugni sul tavolo ma facendo sentire la propria voce. Anche alzandola quando è necessario. Non vale dire che siamo tutti sulla stessa barca, perché la metafora tiene solo se si rema dalla stessa parte e, al di là delle bandiere e degli appuntamenti elettorali, dobbiamo davvero remare tutti dalla stessa parte».
articolo del 13.05.2019, ore 22:55
Altri temi a cui si fa riferimento, il ritardo per il ponte di Annone e i recenti smottamenti nel tratto lariano, che hanno evidenziato di nuovo la grande debolezza delle infrastrutture del territorio.
Al tempo stesso, non dimostra miglioramenti nemmeno il servizio ferroviario, che da dicembre ha perso ulteriori corse giornaliere rendendo più difficili gli spostamenti: anche in questo caso, non è stata considerata l’insufficienza di infrastrutture tra Lecco, Alto Lago e Valtellina. Purtroppo restano i ritardi, così come si fa sentire la mancata manutenzione della rete ferroviaria.
«I nodi sono quelli conosciuti e si muovono sul trittico tempi-procedure-costi, uno spartiacque che determina la soluzione o l'ulteriore ritardo di collegamenti, definiti unanimemente urgenti per lo sviluppo del nostro territorio - sono le parole del sindaco di Lecco Virginio Brivio - Credo che, a questo punto, sia inutile qualsiasi gioco allo scaricabarile e la generica pratica del "j'accuse" che non produce né chilometri di strada e neppure, più cinicamente, consenso. A questo punto, di solito, si conclude che ciascuna istituzione, per ruolo e competenze, si assuma la responsabilità e faccia la sua parte – ha affermato Brivio - Un ritornello doveroso, orecchiabile ma non sufficiente. Qui, davvero, si rischia di equiparare il nostro sistema viabilistico ad una sorta di "fabbrica del Duomo", anche perché ho la sensazione che non in tutte le sedi si colgono le priorità e la gravità della questione. Non si tratta di rivendicare finanziamenti ricavati con fatica da qualche operazione ragionieristica, bensì di dare corso a impegni già presi e per lo più già finanziati, con un'accelerazione che superi il pantano delle contrapposizioni e che non continui ad aggiungere ulteriori "priorità". Con rammarico ricordo che la Statale 36, un'arteria che comincia a mostrare tutti i suoi anni, costò un miliardo di vecchie lire al primo chilometro, e dieci miliardi al suo ultimo chilometro, anche perché tra il primo metro di asfalto e il taglio del nastro intercorsero lustri e lustri».
Infine, un appello alle istituzioni e agli enti sovra comunali: «Non voglio fare appelli, ma credo che le istituzioni locali debbano approfondire i dossier e farsi sentire con insistenza, non picchiando i pugni sul tavolo ma facendo sentire la propria voce. Anche alzandola quando è necessario. Non vale dire che siamo tutti sulla stessa barca, perché la metafora tiene solo se si rema dalla stessa parte e, al di là delle bandiere e degli appuntamenti elettorali, dobbiamo davvero remare tutti dalla stessa parte».
articolo del 13.05.2019, ore 22:55